L'uomo di carta provò a raccogliere un sogno.
Ne caddero così tanti quella notte, solo in quella notte; quella che seguiva un giorno mai stampato sui calendari.
Piovvero da un cielo che andava rabbuiandosi perdendo di classe e di rispetto, come una nobildonna che si sveste dei suoi abiti preziosi ritrovandosi meretrice.
Nonostante tutto, e nonostante il niente, quel folle volle raccoglierlo lo stesso.
Non aveva ancora smesso di ardere e lui si era già chinato per prenderlo.
Non si era esaurita l'ultima scintilla e già lo stringeva tra due mani che si annerivano fumanti.
''Che tenerezza quell'uomo di carta'', sussurrò la collina.
''Che idiozia quell'uomo di carta'', brontolarono le onde del mare.
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