sabato 27 aprile 2013

Un secondo prezioso


Posso rubarle un secondo? Gli chiese con un timido, disarmante sorriso.
Era completamente preso dai suoi impegni ed annerito dai malumori quella mattina. Anche, quella mattina. 
Non si era mai fatto cogliere alla sprovvista da niente e da nessuno. Indisponente e scorbutico in tutto, persino nel respirare. Eppure.
Beh, vado di fretta... dica ma si sbrighi...
Sorrise di nuovo e gli accennò la buona causa per la quale raccoglievano firme. A lui non fregò granchè, capì solo che non glielo avrebbe più restituito, quel secondo. All'insaputa della ragazza lo riempì con una intera vita. La sua.

Questo è amore


La amò fino ad ucciderla. 
La uccise perchè la amava troppo.
La uccise come non aveva mai ucciso nessun'altra.
Poi rivolse la pistola contro la propria tempia, ma scoppiò a piangere e non ebbe la forza di premere il grilletto.
Annientato dal dolore di non esser arrivato ad amarsi così intensamente come era riuscito ad amare lei.

Dialogo tra uno stolto ed un saggio. Nel quale non è detto chi sia l'uno e chi l'altro.


''All'inizio è tutto come sembra, anzi è molto di più. Uno spiraglio di Sole filtrato dagli spazi della persiana è luminoso quanto l'avvento del nuovo messia, spalancata la finestra l'aria inspirata è fresca e sa di miracolo. Ogni parola è tralcio che rinverdisce una terra arida, un sorriso promette cieli ed ogni carezza è blocco che edifica il tempio della pienezza. Poi passa la sbornia interiore e realizzi tutto. A parte le metafore non ho altro, ragazzo. Va', inizia il tuo viaggio e ricorda: quando qualcosa è così bello da non sembrarti vero, hai già capito che non lo è affatto.''
''Vado, maestro. E procedendo mi chiederò come ho fatto a star dietro così a lungo a uno che sprizza tanto ottimismo.''
''Va' ti ho detto, ed evita quel ponte. Non mi fido del sostegno di destra.''
Il ragazzo si strinse i testicoli nel pugno ed imboccò il sentiero più lungo.

Breve canto di una quasi sposa


Era lì in silenzio ad aspettare.
Una donna, un prete ed un altare.

Tra le mani fiori chini e stanchi,
tremano tra i guanti
senza più sperare.

Lui distante forse mille miglia,
con il Cuore in fondo a una bottiglia.

Ha dato carte come un vecchio baro.
Disertato dopo il giuramento
e prima dello sparo.

Ora nel malto annega la vergogna:
''Tienti le parole 
e fottiti carogna.''

domenica 14 aprile 2013

La grande famiglia. La Genesi*


Una famiglia, piccola e felice, in principio. Fattori in un'immensa valle, rigogliosa e colma di ogni bene. Passato un periodo buio e freddo chiamato Inverno i due assisterono al risveglio della natura, e con essa di una serpe che s'attorcigliò ad un melo ed irretì Donna. E lei ammaliò Uomo. E il torsolo di una mela rotolò a terra ed il Capo si arrabbiò. ''Via da qui!'' tuonò furioso.
Uomo da allora guadagnò il pane col sudore; Donna partorì con dolore. E la famiglia crebbe. E crebbero i grattacapi. Un fratello uccise il fratello, poi liti, divisioni, fornicazioni, pargoli dati in olocausto su un monte, diluvi che spazzarono intere regioni. ''Uomo!'' disse il Capo. ''Questa è la grande famiglia che ti do in eredità.'' 
''Azzo,'' rispose Uomo, ''e questo è solo l'inizio, vero? ma pooorc...''

*Presente nel Gruppo Facebook ''Microracconti Segreti''

Il gioco di Gerald *

Tu sei pazzo, Gerald. L'ho sempre pensato, Gerald. L'ho capito subito, Gerald, fin dalla prima volta, in quella cantina, Gerald. Che diavolo ci facevi in quella cantina, Gerald? No, io piuttosto che cazzo avevo a che spartire con quella gentaglia lì, e con te Ger... Ehi! Sveglia, Gerard su, su! Resta su con la testa, o il tuo gioco non riesce... Già, non mi è mai piaciuto il tuo gioco del cazzo. Sempre tu a far girare la pistola sul tavolo e puntarmela alla tempia, Gerard! Occazzo, sta' sveglio su... devo aver esagerato col sonnifero nella birra eh? Gerard. Eh? Ahahah. Okay Gerard, ora rifacciamo il tuo gioco. Lo facciamo adesso. Solo che stasera io dirigo e tu concorri, Gerard. Ecco... facciamo ruotare il tamburo e via col primo click. Oh, te l'ho detto che ho apportato una modifica al gioco? Cinque proiettili ed una sola camera di scoppio vuota.

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