mercoledì 13 febbraio 2013

La corda

C'ero io con una corda che passavo tra le dita, c'era il profumo forte dei tuoi capelli e l'odore della tua vita. C'era un sogno rotto in un cassetto, l'uomo nero sceso dal soffitto e la Luna che si allontanava dal nostro tetto.

Scorgevo la paura nei tuoi occhi riflessi in uno specchio, capii che non credevi più alla follia di quel gioco ormai vecchio. 
Rividi tutto in pochi attimi. Quella strada e quella notte affollata di puttane, quelle auto in fila indiana a portarvi il loro pane. Quel contratto a fari spenti, tu la spunti ma poi ti leghi ai miei tormenti. Solo aghi a farti buchi nella pelle, i nodi che ti solcano le spalle, e le sere a presentarsi senza stelle.
E poi ora. Una corda, stretta nei miei palmi. Vecchio pazzo chinato sul tuo collo a biascicar febbrili Salmi.
Ed è ancora forte quel profumo, strappato dalle dita; l'odore della paura e quello della tua vita.

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