Scorgevo la paura nei tuoi occhi riflessi in uno specchio, capii che non credevi più alla follia di quel gioco ormai vecchio.
Rividi tutto in pochi attimi. Quella strada e quella notte affollata di puttane, quelle auto in fila indiana a portarvi il loro pane. Quel contratto a fari spenti, tu la spunti ma poi ti leghi ai miei tormenti. Solo aghi a farti buchi nella pelle, i nodi che ti solcano le spalle, e le sere a presentarsi senza stelle.
E poi ora. Una corda, stretta nei miei palmi. Vecchio pazzo chinato sul tuo collo a biascicar febbrili Salmi.
Ed è ancora forte quel profumo, strappato dalle dita; l'odore della paura e quello della tua vita.
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