C'era un castello stupendo ed una sola via per conquistarlo; sola e labirintica, come il Cuore della dama di cui si era assurdamente innamorato. Peregrinare e lottare, era questa la strada che lo avrebbe condotto all'àmbito maniero, ed era pronto a percorrerla. Si inerpicò su pendii scoscesi, attraversò laghi pullulanti mostri di arcaiche memorie, superò impavido inquietanti paludi ed affrontò le bestie più feroci che infestavano le intricate foreste del regno. Arrivò al traguardo, stanco ferito ma entusiasta. Trovò un Cuore freddo e ingrato. Realizzò che pur giungendo a destinazione si era comunque 'perso' e che in fondo quell'ammasso di blocchi corrosi dai secoli e dalle intemperie, aggredito e soffocato dalle sterpaglie e divenuto un ricettacolo di orchi e meretrici non era poi il Castello fatato descritto in tante favole.
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