lunedì 8 luglio 2013

La cena 1 - L'appostamento 2

1)
Il risveglio è scioccante, il dolore alla testa lancinante. E' come se una mano, da dentro, strizzi, con ferocia e rancore, nervature e ossa e si accanisca contro i bulbi oculari. Pare voglia strapparglieli da dosso.
Vorrebbe riperdere i sensi, riavere quella dose di sonnifero che gli offrì, insieme alla birra, il tipo del Pub quella sera di... non ricorda quanti giorni prima. 
Non vede niente. Solo spettri colorati impressi sul velo delle palpebre, che vanno scemando come fuochi d'artificio su un cielo nero. Poi i rumori metallici della serratura e lo smuoversi pesante di una porta. Una voce, lenta e gelida.
''Ti ho parlato delle cene che do ogni mese? per gli amici del gruppo. Ma sì te ne ho parlato. Forse non ricordi per via di quella birra'', ammicca sarcastico.
''Ricordo poco, è tutto confuso'' tossisce e si lamenta, si porta le mani alle tempie e preme, forte. ''Mi scoppia la testa. Che cazzo vuoi da me? Lasciami andare... Sto male!''
''Sta' tranquillo, presto passerà. Ti passerà tutto.'' Srotola la custodia di feltro, sfila due enormi coltelli e li affila sfregando tra loro le lame. ''I miei amici vanno pazzi per la carne che servo a quelle cene. E per domani ho promesso loro un nuovo piatto...''

2)
''Sì Tenente. Succedono un sacco di cose strane ultimamente, qui. E' bastato iniziare un gioco, innocente e simpatico. Proporre un tema*, scriverci su e... boom, il vaso di Pandora s'è rotto. La natura di molti s'è liberata saturando di perversione gli spazi come fumo venefico.''
''Ehi, dobbiamo stare appostati e tappati in questo buco due giorni, perciò se eviti di parlar di spazi saturati è meglio. Eppoi cos'è sto 'tenente'! Cazzo, siamo poliziotti ok. Ma prima di tutto siamo amici, no?''
''Vero, Jack.'' Sorride.
''Dai. Becchiamo quel figlio di puttana poi torni da tua moglie, io al bowling. Dovrà postarlo un errore* prima o poi, il bastardo.''
''Già, dovrà. Prima o poi. Ma è Lunedì e, come hai detto tu, abbiamo poco tempo. Anzi, io ho poco tempo...'', Jack riesce solo a notare, riflesso nel vetro della finestra, lo sguardo improvvisamente freddo e inquietante del collega, ''...per la frollatura.'' 
Un ago s'infila nel collo del Tenente che, ad occhi sgranati, riesce appena a farfugliare un: ''Cazzo fai Dext...''

*Riferito al Gruppo Facebook ''Microracconti Segreti''

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