Mia amata Elizabeth, portate il nome delle più acclamate regine eppure il fato, e soprattutto i giochi di potere, vi hanno data per isposa ad un nobile decaduto i cui calzari ora affondano nel fango di una Contea sperduta di un Nord ostile; e ciò mi umilia e tormenta. Marciamo da giorni e per chissà quanti altri ancora languiremo nel marciume e nell'inospitalità di queste malsane terre, intenti nell'assedio del castello di Bamburgh. E così Worrick, un tempo il favorito del Re più pazzo che la storia abbia mai conosciuto, ora è solo un traditore da stanare e giustiziare. Ed io, mia cara, che con lui ho condiviso gloriose campagne militari e spartito i più fruttuosi bottini, lo consegnerò al boia affinché subisca l'ignominiosa fine che spetta a chi trama contro il monarca.
Vedi, o amata moglie, siamo tutte pedine sballottate per l'Inghilterra come fosse una scacchiera, ma basta compiacere il personaggio giusto nel momento giusto, e potremmo ritrovarci da pedine a giocatori. Un anno fa mi inginocchiai davanti al Re usurpatore giurandogli fedeltà; oggi lo disprezzo per aver elargito ad altri i favori ed i titoli che mi spettavano; ma presto troverò posto e grazia affianco al nuovo bastardo che reclamerà il trono. Nulla ossessiona più del potere. Bramarlo, conquistarlo, poi difenderlo. E' un fuoco. Arde e consuma chi lo ha tra le mani, mentre è saggio chi ne gode senza toccarlo. Re Edoardo è ridotto alla pazzia per esso, non resta che osservarlo logorarsi e poi augurare lunga vita al prossimo sovrano.
Credo, mia amata, di aver superato le righe giornaliere concesse dal sovrintendente. Sappiate che vi sono fedele, nonostante questi borghi pullulino di meretrici e di contadinotte assatanate. Siate assidua nella preghiera e presto vi colmerò dei beni che di cui avete diritto.
Perdutamente vostro,
sir R. Preston
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