Una mano, avvolta nel guanto bianco, scorse il vitino liscio che si agitava lento e sinuoso, mosso dal piacere che l'altra mano le procurava esplorando tra le gambe.
''Oh,'' mormorò il pacioso e rubizzo vegliardo, ''sicuro hai più di vent'anni?''
''Sì sì sì... ventitré!'' rispose tra un ansimo e l'altro, quasi squittendo.
''Bella. Fresca. Soda e formosa. Sei perfetta.'' Notò il vecchio mentre controllava l'idoneità del prodotto tastando e soppesandogli le tette. ''E' davvero acuto questo bambino.''
''Guarda.'' Indicò alla ragazza i sacchi stracolmi di pacchi dai colori sgargianti. ''Mi chiedono trenini elettrici, biciclette, videogiochi e palloni; ma nessuno ha mai chiesto in dono un pezzo di figliola come te.'' La contemplò aggiustarsi la minigonna e riagganciare il reggiseno.
''Nessuno mai, prima di questo bambino italiano'', sbirciò il foglietto attraverso le lenti sulla punta del naso, ''di questo Silvio B. Uhm.'' Prese a dondolare sulla sedia assorto e dubbioso, poi il faccione, pieno e rubicondo quanto l'abito indosso, sì illuminò esterrefatto. ''Ma sì, Silvio B.! Ahah, il solito porcello! Altro che: 'sono stato un bambino buono'...'' appallottolò il foglietto lanciandolo tra i ceppi ardenti. ''Mettiti comoda, bellezza!'' rivolse un sorriso goloso alla pin-up. ''Tu resti qua. Tu sei il mio regalo di Natale. Oh-oh-oh.''
''Oh,'' mormorò il pacioso e rubizzo vegliardo, ''sicuro hai più di vent'anni?''
''Sì sì sì... ventitré!'' rispose tra un ansimo e l'altro, quasi squittendo.
''Bella. Fresca. Soda e formosa. Sei perfetta.'' Notò il vecchio mentre controllava l'idoneità del prodotto tastando e soppesandogli le tette. ''E' davvero acuto questo bambino.''
''Guarda.'' Indicò alla ragazza i sacchi stracolmi di pacchi dai colori sgargianti. ''Mi chiedono trenini elettrici, biciclette, videogiochi e palloni; ma nessuno ha mai chiesto in dono un pezzo di figliola come te.'' La contemplò aggiustarsi la minigonna e riagganciare il reggiseno.
''Nessuno mai, prima di questo bambino italiano'', sbirciò il foglietto attraverso le lenti sulla punta del naso, ''di questo Silvio B. Uhm.'' Prese a dondolare sulla sedia assorto e dubbioso, poi il faccione, pieno e rubicondo quanto l'abito indosso, sì illuminò esterrefatto. ''Ma sì, Silvio B.! Ahah, il solito porcello! Altro che: 'sono stato un bambino buono'...'' appallottolò il foglietto lanciandolo tra i ceppi ardenti. ''Mettiti comoda, bellezza!'' rivolse un sorriso goloso alla pin-up. ''Tu resti qua. Tu sei il mio regalo di Natale. Oh-oh-oh.''
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