mercoledì 17 dicembre 2014

IL NAUFRAGIO (postato su Scripta Volant)

Studiai a lungo le carte nautiche e i bollettini meteorologici, controllai meticolosamente l'attrezzatura elettronica, ogni bullone e ogni giuntura del Gitanic, il cruising ketch di cinquantadue metri che affittai per l'occasione. E, credetemi, certe occasioni non si può lasciarle scappare.
Salpammo da Angra do Heroismo all'alba. Non scelsi a caso il nome del luogo. Era appena salita, e con lei a bordo nulla andava lasciato al caso; non ancora.
Governavo la barca con sicurezza e gli istanti nei quali staccavo lo sguardo dal suo corpo, disteso al sole, li passavo a dare un'occhiata alle carte di navigazione. Doveva andare tutto alla perfezione. E ci andò.
La brezza che le accarezzava la pelle si fece man mano più insistente e fastidiosa; il placido dondolio sulle onde divenne un pauroso rollio tra flutti sempre più minacciosi. Lei mi si rannicchiò tra le braccia, mentre le sussurravo di non temer nulla, perchè era con me.
Quando passò la tempesta ci ritrovammo ancora abbracciati. Persi nell'oceano, con le vele squarciate, il motore in panne, la radio ''sfortunatamente'' fuori uso, ed io che mi mordevo la lingua per nascondere la felicità.

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