giovedì 4 dicembre 2014

La partita a Poker (postato nel gruppo Scripta Volant)

Il ''marsigliese'' spizzicava le carte con quella lentezza e solennità che usano esibire i giocatori professionisti, o i druidi che officiano un rituale. Aristide Piottini invece se le rigirava tra le mani impaziente di schiaffare sul tavolo verde il poker d'assi che gli avrebbe permesso di recuperare la forte somma di denaro persa quella sera, e magari farci uscire anche il Cartier da duemila euro che la sua tenera Carlotta, fresca sposa, sbirciava su Internet con timore e vergogna, neanche smanettasse su youporn.
Aristide Piottini ne era sicuro; una mano così la batti solo se scartocci sul tavolo una scala reale. E per quanto il ''marsigliese'' fosse un eccellente e rinomato pokerista non poteva mica fabbricarsele sul momento le carte che gli servivano. E invece sì. Calò la scala reale e l'Aristide si ritrovò sotto di parecchio nei confronti di quell'eccellente e rinomato figlio di puttana.
Deglutì e sbiancò in viso mentre le dita che poco prima reggevano sicure le carte ora tremavano, quasi umiliate. Con terrore realizzò che sarebbe uscito da lì o con le ossa rotte o rinunciando alla Spider 2.0 Q.V. serie Hard-Top dell'86. Regalo di nozze del buon suocero. Restò di stucco quando, invece che reclamarne le chiavi, con fare sardonico il lestofante si informò sulle misure della novella signora Piottini...
''Ah beh che sarà mai.'' Aristide strinse rincuorato le chiavi della Spider, grato per quella mano stavolta girata meno peggio del solito.

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