sabato 23 marzo 2013

Degli abusi (linguistici) e delle pene d'amore*

"Ho sfidato l'ira dei vostri Dei pur di essere qui, ora, a deliziar i miei occhi, colmi di polvere straniera, con la visione delle vostre floride grazie, milady. I mari non mi hanno risparmiato nessuna umiliazione, sballottandomi come un moccioso sotto i ceffoni di un genitore; nè i cieli si son mossi ad un minimo cenno di pietà risparmiandomi grandine, tuoni, irruenti scrosci d'acqua e folate di un vento così gelido da lacerarmi le carni. Neppure l'uomo, seppur conosca quanta pena trabocchi dal cuor di un innamorato, ha meco solidarizzato evitandomi i suoi strali, tanto acuminati quanto pregni di veleno, e le sue pallottole precise e crudeli. Il destino non mi ha facilitato affatto l'esser qui, da voi, a contemplar la carnosità delle vostre labbra, la sinuosità dei vostri fianchi, la turgidità dei vostri capezzoli ed..."
"Messere, basta! Trovo alquanto abusati e noiosi i termini con cui mi descrivete, andatevene!"
"Noiosi! Abusati! Milady... Vogliate allora permettermi il congedarmi con un originale... Vaffanculo!"

*Nel Gruppo Facebook 'Microracconti Segreti'

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