Sciroppo d'acero, tiepido, denso, ambrato. Lasciato cadere nel solco tra i seni scivola mollemente lungo la rientranza del ventre, teso e tremante. Novella Bo Derek sotto la lingua golosa di un orso Yoghi.
Seguire il lento scendere del succo e attendere, a bocca aperta, che valichi il Monte di Venere, si districhi nella soffice peluria ed affluisca lungo le grandi labbra, per consegnare al mio senso il nettare zuccherino arricchito dal suo piacere. Poi leccare, assaggiare, divorare. Due tette bianche e morbide come mozzarelle di bufala. Affondare i denti, succhiare capezzoli turgidi come ciliege.
Lei, distesa sul tavolo in massello ad offrirsi al mio pasto. Sapore di mirtilli scambiato nei baci, vaniglia sulle labbra ed il respiro alla cannella che scorre nel palato.
Si mangia da Dio, al ''Gran Paradiso''.
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