Non so tenere una penna in mano.
Ho provato ad imparare, con impegno e diligenza, come usarla.
Ma niente.
Ho solo squarciato fogli e rovesciato calamai.
Piantato l'acciaio acuminato del pennino sul truciolato; sentito per ore il gocciolio lento e assillante dell'inchiostro stillare dal bordo del tavolo, e ingrossare chiazze nere e oleose.
E niente Arte.
Solo rabbia.
Poi, un corpo. Il suo.
La pelle a farsi foglio pregiato, il piacere a farsi inchiostro, le mie labbra a vergare fantasie sempre più audaci e proibite.
La lingua a lasciare umide firme su quei capolavori di carne.
La bacio e sa di buono.
Sa di Arte.
Che si scrive solo così.
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