sabato 4 maggio 2013

-Il tatuaggio-


Non aveva mai fatto trasparire il fastidio per quel tatuaggio. Due lettere aggrovigliate a formare quell'animale stilizzato. Non le aveva mai chiesto di toglierlo, si limitava a coprirle la clavicola con quella chioma fluente, lucida e pesante che gli sapeva di nobiltà. In fondo ognuno porta con se tracce del proprio passato. Lei ne portava una sulla pelle. Incidersi per un amore lo riteneva avventato e folle; incidersi per cancellarlo lo riteneva stupido. Tanto più che anche se avesse voluto e fosse riuscito a farglielo sparire da lì, 'tre metri sopra il seno', nulla avrebbe potuto per quello che le era stato tatuato dentro e che sentiva fare le fusa, quando lei dormiva mostrandogli la schiena. E anche se lui poteva scorrerci le dita, e le labbra, sapeva che quel terreno era segnato. Da quel fantasma, da quelle iniziali a forma di gatto e di ricordi... Maledetto fantasma, e maledetto gatto.

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