Sogghignava beffardo, ciondolante sulla sua Harley, ogni volta che quel bocconcino di ragazza gli passava davanti col vestitino a fiori e le calzette bianche poco sopra le caviglie. A testa bassa, e con una pila di libri stretti tra le braccia ed il grembo, oltrepassava il Pub, dove il novello Fonzie e la sua banda bighellonava a tutte le ore, ed entrava in biblioteca.
"Che spreco, un tipino così che ammuffisce là dentro... Puah!" sentenziava a voce alta, schifato e sarcastico.
Un giorno, con fare arrogante, la invitò per un lungo giro ad alta velocità, per farle conoscere i veri brividi, e lei in cambio lo portò tra le pagine che tanto adorava. E tra quei volumi lui scoprì come quelle cosce sapevano aprirsi molto più che su una sella, e quell'odore che le impregnava le dita lo inebriasse più della benzina.
"Che spreco, un tipino così che ammuffisce là dentro... Puah!" sentenziava a voce alta, schifato e sarcastico.
Un giorno, con fare arrogante, la invitò per un lungo giro ad alta velocità, per farle conoscere i veri brividi, e lei in cambio lo portò tra le pagine che tanto adorava. E tra quei volumi lui scoprì come quelle cosce sapevano aprirsi molto più che su una sella, e quell'odore che le impregnava le dita lo inebriasse più della benzina.
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