martedì 14 ottobre 2014

Horror wood

Sollevai la testa, ancora frastornato per qualcosa di cui non provavo ricordo. La vista annebbiata non mi offriva che l'agitarsi di una figura sottile e sinuosa, come una fiamma di candela in mezzo agli spifferi. Feci per alzarmi ma una scarica di fitte mi investì cruda e prepotente dalla schiena ai piedi. Servì almeno a ravvivarmi i sensi.
La ragazza, avvinta ad uno strano essere, pareva lottare con tutte le sue forze. Poi capii quanto fosse sbagliata la mia impressione -e indiscreta la presenza.
I lunghi capelli si diramavano in mille direzioni, disegnando i raggi di un sole nero sul manto autunnale di foglie secche e crepitanti. La pelle diafana risaltava nell'ombra dell'amante e del bosco. Si trasfigurò di una luce inquietante e glaciale quando l'amplesso raggiunse il suo culmine. Lui si dissolse in vortice e lei mi fissò con uno sguardo truce, ed affamato.
Svenni di nuovo e quando fui ridesto un sapore ferroso e denso mi soffocava. Nonostante banchettasse china sulle mie interiora non potei, scorgendole il viso, evitare un pensiero su quanto fosse bella. Rantolai flebile accogliendo il sopore che prendeva ad avvolgermi. E mi rilasciai.
Non date passaggi alle autostoppiste che incontrate su strade che tagliano i boschi. Soprattutto se di notte.
Soprattutto se dall'aspetto innocuo e terrorizzato.
Soprattutto se belle.

giovedì 21 agosto 2014

M'ama non m'ama

M'ama non m'ama... dai, è più o meno la stessa cosa...
Lo incoraggiò con un buffetto sulla guancia. Dai dai, su... Ne seguirono altri due più decisi che gli fecero riprendere i sensi.
Perché torturare un fiorellino tanto delicato... Ci hai già pensato tu a questo, pedofilo figlio di puttana... Ora facciamo a modo mio...
Infilò il bossolo nel tamburo, con un colpo secco del polso lo riportò in asse e con il palmo lo fece ruotare per bene. Gli puntò la canna nella patta dei jeans e la premette facendolo sussultare terrorizzato.
Giochiamo a spara o non spara... E credimi, lo fissò con un sorriso pieno di rabbia, prima o poi spara.

venerdì 6 giugno 2014

LEI. IL LIBRO DELLA SUA VITA

Dalla prima all'ultima pagina e poi, voltando questa, ritrovarsi, come per magia, all'inizio. L'amore può essere infinito, magico, e va letto e riletto, come un buon libro.

 

giovedì 6 febbraio 2014

"O adorabile strega,"

La mano svela un inusuale tremore nel calcare la punta della penna d'oca sulla pergamena. Tremore che, nel tragitto tra il calamaio ed il foglio, ha cagionato la caduta di una goccia d'inchiostro sullo scrittoio. La macchia nera che ristagna sul piano è dal giovane scrutata attentamente, come se, a seconda della forma assunta, fosse indicatrice di chissà quale fosco presagio. Egli però, dopo anni di segreto amore per l'avvenente figlia del mugnaio, è deciso a non nasconderle oltre quel suo tenero sentimento, e lo dimostra con un deciso scrollar del capo ed un vergare di penna più disinvolto. "...è risaputa, in tutta la Contea, la Vostra predilezione per quegli errabondi cialtroni dediti al gioco d'azzardo ed alle pinte di birra, assai poco curati nell'aspetto e nell'anima. La posizione della mia stanza permette di ammirare, a metà collina, il maestoso albero di noce e di osservare le lascive ed inenarrabili copulazioni a cui vi lasciate oscenamente andare, credendovi celati dalla sua verdeggiante chioma. Ahimè mai, in vita mia, ho frequentato le bettole ove pullula la gentaglia a cui tanta importanza date, né ho mai permesso alla mia barba di attardarsi più di un giorno sul mio mento; ho trattato ogni donna con la grazia che si deve ad una sovrana, sfiorata con un bocciolo di rosa, mai offesa con un gesto sgarbato... mai. O adorabile strega, e sia! vi piacciono i dannati, ma, diamine, se voleste per una volta cambiare gusti!...

giovedì 9 gennaio 2014

I miei "Romanzi in 10 parole"* -I primi 50-

AUGURIO
Ho visto le sue labbra. Ci passerei tutto il duemilaquattordici...

ARDORI NATALIZI IN CHAT
Vai sotto il vischio e acchiappa questo mio bacio mozzafiat...

NON SONO ABITUATO A TIRAR TARDI (NEANCHE IL 24 DICEMBRE)
Ho sonno, ma... voglio... fare a... tutti voi... tanti... zzzzzzz...

SPIEGAZIONI
Il mio bacio? Due labbra affamate che divorano le tue.

POTENZA DELLA CARTA
Tra noi.
Distanza abissale, colmata dalle pagine di un libro.

LE MIE DOMENICHE BESTIALI
Tra una biro ed un foglio, a raccontarmi di Lei.

TENERO AMORE IN CHAT
Un bacio intenso, rubato (e nascosto) tra faccine e punteggiatura.

ARTE HD
Okay, toglietemi tutto ma non il canale 400 di Sky.

ORO? NO GRAZIE.
Il mattino piu' prezioso ha il Suo sapore in bocca.

CONDIZIONE
10 parole un romanzo?
Okay però...
Voglio scrivertelo sulla pelle.

SABATO 14
L'ho incontrata in libreria. Un bacio lungo un romanzo.

IL NOSTRO INCONTRO
Un foglio bianco.
Dove vergare desiderio e passione fatti inchiostro.

QUANDO...
...Oltrepassi quella porta non entri tu, ma la mia anima.

LO SCRITTORE
Baciò la penna sussurrandole: ti prego, raccontami ancora di lei.

SPAZI
Alitando sul vetro c'è abbastanza condensa per scrivere romanzi.

SENSAZIONI
Fissavo le sue labbra ferme. Impietrito affogavo in quel silenzio.

PRESENZE
Non ho un nome. Se vuoi chiamarmi basta un sospiro.

LA VITA E' UN ROMANZO (1)
Pagine scritte con inchiostro indelebile, e altre con quello trasparente.

LA VITA E' UN ROMANZO (2)
Ogni capitolo iniziava con: "Lei", e terminava coi puntini sospensivi.

IL MONDO
Tutto sbagliato. Tutto da rifare.
Dov'è il tasto ''reset''?

DISTANZE
Dei miei sogni faccio dita.
Per sentire le tue carni.

ESSERE
Innamorato pazzo.
Da sbatterci la testa.
E raccoglierne i cocci.

RISVEGLI.
Perse tutto. Poi capì: era il momento di vivere davvero.

DI LABBRA (4)
Quelle labbra sporche di gelato. Le assaporai tutta una Estate.

ODORI
Mi avvicinai a quei capelli.
Avevano il profumo del sole.

Di LUOGO E DI STATO
Poi disse: Va' all'Inferno!
(Come se mi trovassi altrove).

PERCORSI
Il viaggio più lungo e tortuoso, da me a te.

TEMPI ODIERNI.
Alla fiera dell'Est... neanche un soldo per comprare il topolino.

ROMANZO IN 10 PAROLE.
Lei. Eccolo il mio romanzo. Le altre 9 non servono.

DI LABBRA (3)
Labbra d'inchiostro. E scrissi un romanzo sul suo corpo.

DI LABBRA (2)
Dopo il primo bacio mi fermai.
Rifiatai, preparandone altri mille.

DI LABBRA
Riconoscerei le tue labbra tra mille. E le tue bugie.

E SE QUELLA E' TERRA...
Mi è sempre più dolce il naufragar in questo mare.

ROMANZO IN 2 PAROLE
La fissò negli occhi, le disse "ti amo." Continualo tu.

INVIDIE.
Baciata dal Sole, accarezzata dal vento, cullata dalle onde. Lei.

SULLA SPIAGGIA.
Accostò una conchiglia all'orecchio, udì tutte le bugie delle onde.

LO STOLTO INNAMORATO.
Ha volato verso il Sole, ma con ali di cera...

PROMESSA.
Quando L'inverno Sputerà Gelo Sul Tuo Volto Mi Farò Sole.

SCOPERTE
Mi avvicinai a quei capelli.
Avevano il profumo del sole.

L'EVASO
Fuggì, sempre. Da ogni posto. Ma da se stesso mai.

IL SOLITO ESAGERATO
Usare
10
Righe
Per
Scrivere
Una
Frasetta
Di
10
Parole.

LOGICA
La vita è sogno?
Allora perchè non mi lasci dormire!

INSOPPORTABILE
Vorrei incontrarti tra cent'anni.
Ma se ritardi è meglio.

FOGA? FUGA?
No, signor Mike. La vocale da comprare è un'altra.

CERTE PAROLE
Scrollarsele da dosso, come gocce di pioggia dall'ombrello riposto.

PAROLE ADDOSSO
Alcune scivolano innocue.
Altre son lame che lasciano il segno.

ACCORDI
E se ti parlerò d'amore cambia discorso, ti prego.

PAGLIACCIO IN AMORE
Deve sorridere e far ridere. Anche se sotto il trucco muore.

STESURE
Le diedi vocali e consonanti. Il romanzo lo scrisse lei.

RECRIMINAZIONI DI UNO STOLTO
Lei era Luna. Io fissavo il dito che l'accusava.

giovedì 26 dicembre 2013

Solo una notte

Stavolta non scende dal camino ma sale le scale a passo pesante. Un tonfo dietro l'altro sotto gli scarponi, brevi soste ad ogni pianerottolo poi l'approdo davanti al portone giusto. Qualche secondo per prendere fiato ed impostare l'Oh Oh Oh!, suo cavallo di battaglia.
Emma apre e lo stoppa subito, col dito sulle labbra, indicando la stanza. "Dormono", gli bisbiglia e sorride. "Oh... -annuisce deluso- potevi tenerli svegli un altro po', almeno stasera. Li avrebbe fatti felici vedermi."
Quando si china e sistema due pacchi sotto l'albero lei lo abbraccia da dietro, affondando le mani nella soffice barba bianca. Babbo Natale sussulta, si gira e resta di stucco, la vestaglia si affloscia ai piedi della donna, svelando un corpo da Dea su cui riverberano le lucine degli addobbi. "E a te?, gli sussurra ammaliante, ci ha mai pensato nessuno a farti felice?"

lunedì 25 novembre 2013

Frammento...

Sentirla ridere. 
Emozionarsi.
Sussurrare. 
Godere. 
Pronunciare il mio nome... 
Vivo più di quell'ora rubata alla penombra, che di una vita scaldata al sole.


Penne

Ci sono penne che duran decenni
e l'inchiostro non si vuole esaurire. 
Sono penne che non accettan la fine 
se non han prima scritto d'Amore.


L'arte che si scrive

Non so tenere una penna in mano.
Ho provato ad imparare, con impegno e diligenza, come usarla. 
Ma niente.
Ho solo squarciato fogli e rovesciato calamai.
Piantato l'acciaio acuminato del pennino sul truciolato; sentito per ore il gocciolio lento e assillante dell'inchiostro stillare dal bordo del tavolo, e ingrossare chiazze nere e oleose.
E niente Arte.
Solo rabbia.
Poi, un corpo. Il suo.
La pelle a farsi foglio pregiato, il piacere a farsi inchiostro, le mie labbra a vergare fantasie sempre più audaci e proibite.
La lingua a lasciare umide firme su quei capolavori di carne.
La bacio e sa di buono.
Sa di Arte.
Che si scrive solo così.

sabato 2 novembre 2013

Il Borsalino

Osservava la bianca e spumosa scia solcare lo specchio grigio e increspato del lago. L'aliscafo tagliava l'acqua e il paesaggio, abbrancato al pendio e variopinto come un presepe, si allontanava. E a lui parve sorridesse, sornione e complice.
Era un addio quello, non il solito arrivederci di fine estate.
Lasciava che l'aria fredda del primo mattino gli tagliasse faccia e pensieri. E soprattutto i ricordi. Tanti anni vissuti con la moglie in un menage, a suo dire, perfetto. Poi, come se il Destino si fosse divertito ad abbozzare un romanzetto da due soldi, il viaggio in Africa vinto ad una lotteria; la passione per le manifatture di un villaggio del Senegal. Statuette in avorio, incisioni in legno. I contatti con altri appassionati.
Troppi, contatti. E troppo appassionati.
Rincasò prima del solito quella sera, l'ultima. Il proprietario di un negozio di artigianato esotico, un tipo a suo parere insignificante, assestava frenetici colpi di bacino a sua moglie che gemeva nuda sul tavolo del salotto. Con i calzoni afflosciati ai polpacci ed un cappello in testa ancheggiava dando le spalle all'entrata. Abbandonato nel corridoio uno scatolone da cui spuntavano lunghi cilindri di legno nero intagliati. Ne prese uno sfilandolo dagli altri con cautela, lo soppesò agitandolo a mezz'aria e poi... La sirena di un traghetto lo riportò al presente.

Lo teneva stretto in mano, nascosto sotto il paltò, poi approfittò di una raffica più forte, sollevò il braccio lentamente, come fosse un sacerdote intento in un rito solenne, e lasciò che il vento glielo strappasse facendolo piroettare per decine di metri prima di farlo cadere in acqua. Sorrise alienato. Lo aveva sempre voluto un Borsalino. Ma non quello e non così, sgualcito e imbrattato di sangue.